sabato 19 gennaio 2013

PUMA DISC 2012

Creata per celebrare il 20° compleanno della nota Disc Blaze del 1993, la nuova PUMA Disc Blaze LTWT Sporty è un tuffo nel passato.
Nei primi anni '90, la Disc Blaze ha espresso un fondamentale cambiamento di direzione nell’universo del running, proponendo un’allacciatura innovativa attraverso il dischetto posizionato sulla parte superiore della scarpa.

Questa innovazione garantiva una vestibilità personalizzata ad ‘effetto guanto’ che, nel tempo, è diventata un segno di riconoscimento tra i collezionisti grazie alle diverse riproposizioni del modello.
PUMA Disc Blaze LTWT Sporty, in Limited Edition, conserva lo charme e le peculiarità esclusive della versione originale. Tra queste il tipico profilo e la tomaia in mesh e EVA con rifiniture in neoprene che si abbinano precisamente alle innovazioni tecnologiche moderne come la suola ultra leggera della FAAS 500, il telaio metallico robusto e leggero e le colorazioni pop electric.
PUMA Disc Blaze LTWT Sporty è disponibile in 1200 pezzi e due varianti di colore: fluo blue-high risk red e black-lime punch.


Usain Bolt, l'uomo più veloce sui 100 metri piani, 200 metri piani e staffetta 4x100m, è sponsorizzato dalla Puma.


venerdì 18 gennaio 2013

La storia del varsity Jacket

VARSITY JACKET
il nome VARSITY,usato in slang come abbreviazione della parola UNIVERSITY, è stato ed è ritornato ora ad essere un must tra i capi d’abbigliamento in stile collegiale. dopo la sua prima comparsa,ovviamente in America, tra la fine degli anni 40 e i primi 50, il Varsity Jacket era usato per lo piu’ dai giocatori delle squadre di football americano o dai membri delle varie confraternite,principalmente prodotto con le maniche in pelle a contrasto con il corpo in lana pettinata. i colori ovviamente erano molteplici, tutti ovviamente a seconda dei colori sociali del team d’appartenenza e sempre personalizzati con ricamo o patch su petto e schiena con le iniziali di nome e cognome, nome dell’universita’ e nome della squadra. oggetto di culto per molti,e prodotto di riferimento per molti brand piu’ all’avanguardia sta rivivendo ora momenti di gloria.

New Era

NEW ERA
New Era non fa cappelli, fa i Cappelli con la “C” maiuscola. Ha portato il cappello con visiera ad assurdi livelli di stile e di vendita. I cappelli New Era sono arrivati in ogni angolo del globo e dire che sono indossati dalla quasi totalita’ di persone amanti dei ‘baseball cap’ è riduttivo. Attualmente la brand sponsorizza le intere leghe NBA, NFL, MLB ed NHL, oltre a quelle minori e dei colleges. Ogni logo sportivo statunitense a livello agonistico professionale di basket, baseball, hockey e football è tessuto su un diverso modello di New Era. Le rap stars vengono costantemente ritratte ed immortalate con indosso New Era caps, ed il modo di indossare questo indumento viene attualmente messo sullo stesso piano di filosofie come quella delle scarpe da basket e delle sneakers in generale, divenute un vero e proprio culto. Le radici della New Era si perdono agli inizi del ventesimo secolo. Ehrhardt Koch è un bambino che con la famiglia si trasferisce dalla Germania negli Stati Uniti, precisamente a Buffalo (New York), nella Erb Street. Ehrhardt ha 16 anni quando, nel 1902, inizia a lavorare a mano ai cappelli. Lavora con un buon successo presso la Miller Brother’s Cap Company, che abbandona dopo ben 18 anni. Koch, divenuto ormai un uomo, decide di abbandonare la compagnia per mettersi in proprio. Siamo nel 1920, ed il realizzatore di cappelli fonda la New Era Cap Company a Buffalo nella Genesee Street. Gli impiegati sono 14 ed i 5.000 dollari per tirarla su glieli dà la zia, a cui Koch promette un impiego sicuro per i figli. Il primo cappello New Era che riscuote un consistente interesse commerciale è il Gatsby, conosciuto anche come Ivy League. E’ un indumento di lana raffinato che viene distribuito e venduto in tutti i negozi di Buffalo. Nel 1925 entra nella New Era Harold Koch, figlio di Ehrhardt, a soli 17 anni. Negli anni ‘30 il Gatsby non riceve più considerazione da parte delle masse di acquirenti: approfittando dell’amore degli statunitensi per il baseball, la New Era inizia a produrre cappelli da baseball. Durante questo decennio e quello seguente, la brand collabora con marche di distribuzione di uniformi sportive (come la Spalding e la Wilson) e sponsorizza numerose squadre. Poco tempo dopo si mette in proprio, vendendo i propri prodotti direttamente alle squadre liceali ed universitarie. I cappelli New Era sono i primi ad essere proposti in diverse colorazioni. Ehrhardt muore a 68 anni, passando il testimone al figlio. Questi continua la produzione ed introduce nei cappelli dettagli funzionali come la fascia in cotone all’interno dell’indumento e lo strato di plastica sopra la fascia. Nel 1954 vede la luce il New Era 59Fifty, noto anche come Brooklyn Style. Il cappello viene utilizzato dalle squadre statunitensi di baseball ed è quello che tutt’ora viene indossato e venduto al pubblico. Il cappello è “fitted”, ovvero è disponibile in varie misure che si adattano alla testa di chi lo porta. Siamo all’inizio degli anni ‘60: a Derby, New York, viene aperta una seconda fabbrica New Era, che diventerà il centro di diffusione ufficiale dei 59Fifty. Quando vengono presentati sul mercato i cappelli con la regolazione esterna, la New Era rimane fedele ai propri brevetti e continua a produrre con successo i cappelli fitted. Negli anni ‘80 il 59Fifty esplode letteralmente nelle vendite: i fans del baseball iniziano ad indossare gli stessi cappelli dei loro beniamini. Nel 1991 la New era collabora con la Major League Baseball (MLB) per inserire il simbolo della lega sul retro di ogni cappello della Diamond Collection. Nel 1992 il figlio di David, Christopher, diventa Presidente della New Era. Nel 2003 la New Era ha la possibilità di distribuire i propri prodotti anche alle squadre europee come Leeds United, Hibernian, Bolton Wanderers e Borussia Dortmund. Non sono solo le rap stars ad adorare i cappelli New Era. Celebrità come Fred Durst dei Limp Bizkit o il regista Spike Lee indossano New Era da lungo tempo. Oltre ai cappelli con le squadre sono disponibili una vasta varietà di modelli stilisticamente affascinanti ed innovativi. La New Era ha collaborato con rappers come Dizzee Rascal, Fat Joe, The Game, Diplomats e Fabolous, con gli stilisti Marc Ecko e Wale Adeyemi, con lo snowborder Marc Frank Montoya e con l’attore Danny Masterson per una linea di cappelli personalizzati con i volti o i dettagli riguardanti il dato collaboratore. Nel 2005 la brand realizza i cappelli per il decimo compleanno della Roc-A-Fella, quotata etichetta newyorkese. La New Era, con oltre 1.500 impiegati in tutto il mondo, rimane al primo posto nella produzione di cappelli da baseball con una linea che fonde classico e nuovo in una maniera unica ed accattivante. It’s Not A Cap, It’s A Flag.

In arrivo

BAD BOY SNAPBACK CAP LIMITED ED.

giovedì 17 gennaio 2013

Blog ufficiale di TCB Bassano

Dean Letterman Jacket original by Majestic - consegna settembre 2013


At Majestic, our passion is illustrating these victories. We make the vibrant colors of a fan’s imagination when they recall the winning moment; we produce what the players wear to frame their accomplishments, and when a player joins the team, it is our creation that they proudly hold up for the world to see.
Since 1976, we’ve thought of Majestic as more than an apparel brand. To us, a jersey is more than a jersey. The colors, fabric and thread of our work are meticulously woven together with the tenacity and determination of our team and the teams that wear them on the field.
The result is pure Majestic – a commitment to constant improvement, intense focus and precise execution. Our attention to detail and pride in workmanship show in every stitch. That is why we have been entrusted by Major sporting leagues for more than 25 years, and how we earned Major League Baseball Authentic Collection™ rights.
At Majestic we adorn the victories of athletes, fans, retailers and leagues by providing the highest–quality performance athletic apparel, market-right licensed gear and innovative customer services. We do whatever it takes to do a winning job from the field to the fan.